giovedì 17 novembre 2016

Nine Inch Nails - The Downward Spiral (1994) Traduzione di P. G. Boccacci



TRACKLIST

1.      Mr Self Destruct

2.      Piggy (Nothing Can Stop Me Now)

3.      Heresy

4.      March of the Pigs

5.      Closer

6.      Ruiner

7.      The Becoming

8.      I Do Not Want This

9.      Big Man With a Gun

10.  A Warm Place

11.  Eraser

12.  Reptile

13.  The Downward Spiral

14.  Hurt




1.      Signor Autodistruzione



Sono la voce dentro la tua testa e ti controllo

Sono l’amante nel tuo letto e ti controllo

Sono il sesso che ti assicuri e ti controllo

Sono l’odio che tenti di nascondere e ti controllo



Ti porto dove vuoi andare

Ti do tutto ciò che hai bisogno di sapere

Ti trascino giù, ti assorbo

Signor Autodistruzione



Pronuncio il messaggio religioso chiaro e ti controllo

Sono il rifiuto, la colpa e la paura e ti controllo

Sono le preghiere dell’ingenuo e ti controllo

Sono la bugia a cui credi e ti controllo



Ti porto dove vuoi andare

Ti do tutto ciò che hai bisogno di sapere

Ti trascino giù, ti assorbo

Signor Autodistruzione



Sono l’ago nella tua vena e ti controllo

Sono l’altezza che non riesci a sostenere e ti controllo

Sono il pusher, sono una puttana e ti controllo

Sono il bisogno che hai di qualcosa in più e ti controllo

Sono la pallottola nella pistola e ti controllo

Sono la verità da cui scappi e ti controllo

Sono la macchina silenziatrice e ti controllo

Sono la fine di tutti i tuoi sogni e ti controllo



Ti porto dove vuoi andare

Ti do tutto ciò che hai bisogno di sapere

Ti trascino giù, ti assorbo

Signor Autodistruzione



2.      Maialino



Hey maiale

Sì, tu

Hey maiale, maialino, maiale

Tutte le mie paure si sono avverate

Tumefatto e con le ossa rotte

Mi hai lasciato qui, sono tutto solo

Il mio piccolo maialino aveva bisogno di qualcosa di nuovo



Niente può fermarmi ora

Perché non mi importa più

Niente può fermarmi ora

Perché non mi importa



Hey maiale

Niente sta andando come ho pianificato

Hey maiale

Ci sono molte cose che speravo tu potessi aiutarmi a capire

Cosa devo fare? Perdo la testa a causa tua

Niente mi può fermare ora …

Niente mi può fermare …



3.      Eresia



Lui si è cucito gli occhi perché ha paura di vedere

Lui tenta di dirmi cosa ho messo dentro di me

Lui ha le risposte in grado di soddisfare la mia curiosità

Lui si è inventato un dio e ha chiamato questo Cristianesimo



Il tuo dio è morto e a nessuno importa

Se c’è un inferno ti vedrò lì



Lui contraeva i muscoli per tenere il suo gregge di pecore in fila

Lui creò un virus che avrebbe sterminato tutti i maiali

Il suo perfetto reame di abbattimento, sofferenza e dolore

Esige atrocità dettate dalla devozione commesse in suo nome



Il tuo dio è morto e a nessuno importa

Se c’è un inferno ti vedrò lì



Affogando nella sua stessa ipocrisia

E se c’è un inferno ti vedrò lì

Bruciando con il tuo dio in umiltà

Morirai per questo?



4.      La marcia dei maiali



Fatevi avanti, marciate, spingete

Strisciate sulle ginocchia

Per favore, alimentate l’ingordigia (non è tempo di esitare)

Ne voglio un po’, ne voglio un pezzo, penso di star impazzendo

Voglio vedere il crollo

Non mi piace la vista, non mi piace il sapore, non mi piace l’odore di questo

Voglio vedere il crollo



Tutti i maiali sono allineati

Vi do tutto ciò che volete

Prendete la mia pelle e sbucciatela

Ora non vi fa sentire meglio?



Spingete dentro, sorpresa! Bugie

Macchie come il sangue sui vostri denti

Mordete, masticate, risucchiate le parti tenere

Voglio causare la rottura, voglio causare il massacro, voglio lo sfacelo

Voglio vedere il crollo

Forse ne ho paura, screditatelo, punzecchiatelo

Voglio vedere il crollo



Tutti i maiali sono allineati

Vi do tutto ciò che volete

Prendete la mia pelle e sbucciatela

Ora non vi fa sentire meglio?

I maiali hanno vinto stanotte

Ora possono tutti dormire profondamente

E ogni cosa è andata bene



5.      Più vicino



Tu lasci che io ti violenti, tu lasci che io ti dissacri

Tu lasci che io ti penetri, tu lasci che io ti complichi

Aiutami, ho fatto a pezzi le mie viscere

Aiutami, non ho anima da vendere

Aiutami, l’unica cosa che è adatta a me

Aiutami a fuggire da me stesso



Voglio fotterti come un animale

Voglio sentirti da dentro

Voglio fotterti come un animale

La mia intera esistenza è difettosa

Tu mi avvicini a Dio



Puoi avere il mio isolamento, puoi avere l’odio che comporta

Puoi avere la mia assenza di fede, puoi avere il mio tutto

Aiutami a demolire la mia ragione

Aiutami, è il tuo sesso che posso odorare

Aiutami, mi rendi perfetto

Aiutami a diventare qualcun altro



Voglio fotterti come un animale

Voglio sentirti da dentro

Voglio fotterti come un animale

La mia intera esistenza è difettosa

Tu mi avvicini a Dio



Attraverso ogni foresta, sopra gli alberi

Nel mio stomaco, ho raschiato le mie ginocchia

Bevo il miele dentro il tuo alveare

Sei la ragione per cui sopravvivo



6.      Deturpatore



Hai avuto tutti loro dalla tua parte, non è vero?

Hai creduto a tutte le loro bugie, non è vero?

Il deturpatore ha molto da dimostrare, non ha niente da perdere e ora ti ha convinto

Il deturpatore è il tuo unico amico, bene, lui è la fine del mondo per il bestiame che lui inganna

Lo stupro dell’innocente, sai che il deturpatore rovina tutto ciò che vede

Ora l’unica cosa pura che mi è rimasta da fare nel mio fottuto mondo è indossare la tua maschera



Come hai fatto a ingrossarti così?

Come hai fatto a rafforzarti così?

In che modo è diventato così difficile?

In che modo ha preso tutto questo tempo?



Hai dovuto dare a tutti loro un segno, non è vero?

Hai dovuto desiderare la mia roba, non è vero?

Il deturpatore è un collezionista, lui è un infettatore che serve la propria merda alle sue mosche

Forse verrà un giorno quando coloro che tieni all’oscuro improvvisamente si sveglieranno

Forse è una parte di me che hai portato in un posto dove speravo che non sarebbe mai andata

E forse mi ha incasinato molto più di quanto saprai mai

Come hai fatto a ingrossarti così?

Come hai fatto a rafforzarti così?

In che modo è diventato così difficile?

In che modo ha preso tutto questo tempo?



Ciò che mi hai dato

Il mio perfetto anello di cicatrici

Sai che posso vedere ciò che sei veramente

Non mi hai ferito, niente può ferirmi

Non mi hai ferito, niente mi può fermare ora



7.      In divenire



Do colpi al mio macchinario, è parte di me, è dentro di me

Sono intrappolato in questo sogno, mi sta cambiando, sono in divenire

Il me che conosci ha avuto qualche ripensamento

Lui è coperto di croste ed è distrutto e dolorante

Il me che conosci non cambia idea così facilmente

Quella parte di me non c’è più

Tutto il dolore si dissolve, è la natura del mio circuito

Copre tutto ciò che odo, non c’è modo di scappare da questa mia nuova consapevolezza

Il me che conosci un tempo provava sentimenti

Ma il sangue ha smesso di pompare e lui è rimasto solo a decomporsi

Il me che conosci è ora formato da cavi

E anche quando sto giusto con te sono così distante

Posso tentare di dimenarmi ma mi sono legato dentro

Posso tentare di grattare via il suono che è nelle mie orecchie

Posso sentirlo estirpare tutte le mie parti cattive

Non voglio ascoltare ma è tutto troppo trasparente



Al contrario quando mi nascondo dentro di me mi sento così impavido

Annie, tieniti un po’ più stretta, potrei scivolare via



Non cederà, mi vuole morto

Cazzo! Questo rumore nella mia testa



8.      Non voglio questo



Sto perdendo terreno

Sai come questo mondo può buttarti giù

Sono fatto di plastilina

Temo di essere l’unico a pensarla così

Continuo a cadere giù dalla stessa collina

Il bambù che punge questa pelle

E niente viene fuori da me attraverso il sangue, come sotto una cascata affogo

A due piedi sotto la superficie posso ancora decifrare il tuo volto ondulato

E se solo potessi raggiungerti forse potrei abbandonare questo posto



Non voglio questo

Non dirmi come mi sento



Rimango a letto

Ho vissuto così tante vite nella mia testa

Non dirmi che ti importa

Non c’è niente realmente, o forse sì?

Lo sapresti, non è vero?

Allunghi la mano verso coloro che soffrono

Verso coloro che sanno cosa si prova veramente

Verso coloro che hanno avuto un assaggio

Come se ciò avesse qualche significato

E oh, non ne posso più

E forse non ho scelta

E forse è tutto ciò che ho

E forse questo è un grido d’aiuto



Non voglio questo

Non dirmi come mi sento

Non sai affatto come mi sento



Voglio conoscere tutto

Voglio essere ovunque

Voglio fottere chiunque nel mondo

Voglio fare qualcosa che conti



9.      Omaccione con la pistola



Sono un uomo importante  (Sì, lo sono)

E ho un’arma potente

Ho un vecchio e grande cazzo e a me

A me piace divertirmi

Accostato alla tua fronte

Te lo farò succhiare

Forse ti aprirò un buco in testa

Sai, così, per il gusto di farlo

Posso contenerti se voglio

Posso divorarti

Sono duro come fottuto acciaio e ho il potere

Sono uomo al cento per cento e te lo dimostrerò in qualche modo

Io e la mia fottuta arma

Nessuno può fermarmi ora

Sparo sparo sparo sparo sparo

Ti coprirò dalla testa ai piedi

Io e la mia fottuta arma



10.  Un posto caldo



(Strumentale)



11.  Gomma per cancellare



Ho bisogno di te

Sogno te

Trovo te

Assaggio te



Ti fotto

Ti uso

Ti sfregio

Ti spezzo



Abbandonami!

Odiami!

Distruggimi!

Cancellami!

Uccidimi!



12.  Rettile



Lei si è fatta strada aprendo le gambe in modo da lasciar entrare gli insetti

Lei lascia una scia di miele per mostrarmi dove è stata

Lei ha il sangue di un rettile proprio sottopelle

Semi provenienti da un centinaio di altri uomini colano da dentro



Oh, la mia bellissima bugiarda

Oh, la mia preziosa puttana

La mia malattia, la mia infezione

Sono così impuro



Prendilo!



I demoni parlano dei modi in cui lei si manifesterà

Gli angeli sanguinano al tocco contaminato della mia carezza

Ho bisogno di contaminare per alleviare questa solitudine

Ora so che gli abissi che raggiungo non hanno limite



Oh, la mia bellissima bugiarda

Oh, la mia preziosa puttana

La mia malattia, la mia infezione

Sono così impuro



13.  La spirale discendente



Non avrebbe mai creduto che fosse così facile

Si è puntato la pistola contro la faccia

Bang!

(così tanto sangue da un buco così piccolo)



I problemi hanno soluzioni

Una vita costituita da stronzate sistemate in un determinato lampo



Tutto è triste

In questo mondo

La più profonda sfumatura di blu fungo

Tutta sfocata

Che fuoriesce dalla mia testa



14.  Ferire



Mi sono fatto male oggi

Per vedere se sento ancora

Mi concentro sul dolore

L’unica cosa che è reale

L’ago apre un buco

La vecchia familiare puntura

Tento di far fuori tutto

Ma ricordo ogni cosa



Cosa sono diventato,

Mio carissimo amico?

Tutti quelli che conosco

Vanno via alla fine

Potresti avere tutto

Il mio impero di sozzura

Ti deluderò

Ti farò star male



Indosso questa corona di merda

Sopra la mia sedia di bugiardo

Pieno di pensieri spezzati

Che non posso riparare

Sotto le macchie del tempo

I sentimenti spariscono

Tu sei qualcun altro

Io sono ancora proprio qui



Cosa sono diventato,

Mio carissimo amico

Tutti quelli che conosco

Vanno via alla fine

Potresti avere tutto

Il mio impero di sozzura

Ti deluderò

Ti farò star male



Se potessi ricominciare

Un milione di miglia da qui

Penserei a me stesso

Troverei un modo

lunedì 24 ottobre 2016

La fossa (Racconto)


David era un obiettore di coscienza. Non aveva che il suo fiero orgoglio a sostenerlo, a fargli da scheletro nella sua vita lavorativa, e anche quando era nel mezzo di una discussione tra comuni amici. Pensava che fosse un dovere e un diritto dell’uomo opporsi a ciò che era comunemente accettato dalla maggioranza. Per via del suo temperamento si era fatto molti nemici, che però gli parlavano alle spalle, perché preferivano che lui fosse emarginato. Se loro lo avessero criticato, lui avrebbe avuto la risposta pronta, quindi sarebbe uscito comunque vincitore, a prescindere dalla verità effettiva. David sapeva tutto questo ed era ancora più radicalmente fiero di sé quando ci pensava o se lo diceva fra sé e sé.
Un giorno decise, come illuminato da un getto di genialità, di donare il seme. David non aveva una donna – non a caso era un obiettore di coscienza –, quindi se lo poteva permettere. E lo stesso donare il seme era per lui un’obiezione di coscienza. In merito al lavoro, vi si dedicava solo per permettersi qualche soldo per portare avanti la sua vita da obiettore di coscienza. Il giorno in cui David rimase folgorato dall’idea pseudo-geniale passò alla storia: David chiedeva per la prima volta al capo un giorno di astinenza dal lavoro. Aveva sempre lavorato con fierezza, distinguendosi dalla maggioranza dei suoi colleghi che timbravano il cartellino e poi se ne andavano a fare shopping – quegli stupidi! –. Il capo gli negò il permesso, nonostante la buona condotta di David, che era forse il lavoratore più accanito dell’ufficio, anzi, dell’intero edificio. Da obiettore di coscienza, David prese l’ascensore, premette il tasto che attivò il meccanismo e partì verso il basso.
Alla banca del seme David era molto emozionato, non stava letteralmente più nella pelle. La tizia giovane ed esile ad assisterlo percepì la sua forte eccitazione, quindi gli chiese se stava bene. “Mai stato meglio” disse David. “A me non sembra. Non può donare il seme in queste condizioni: lei è troppo euforico” rispose lei, scuotendo la testa, pensosa. Il viso dell’uomo si arrossò, poi sbiancò, poi divenne di un colore simile alla terra arata, solcata e ingrigita dalla stanchezza. Non poteva credere alle sue orecchie. “Cosa significa che sono troppo euforico?” disse tirando fuori il fazzoletto dal taschino e dandosi dei leggeri colpetti sulla fronte. Pacata ma decisa la ragazza disse “Signor Leigh, lei ha la pressione troppo alta, il suo seme ne potrebbe risentire, anzi, sicuramente”. “Scusi ma continuo a non capire”. “Signor Leigh, faccia uno sforzo di immaginazione. E non sia egoista. Lei pensa di uscire di qui dopo aver semplicemente depositato il seme, ma non pensa alle conseguenze che potrebbe avere una fecondazione con sperma sovraeccitato. Il feto generato dal suo seme potrebbe tramutarsi, alla nascita, in un neomorto. Non si viene qui alla banca del seme con questo spirito”. David capì, chinò la testa tristemente e rimise meccanicamente il fazzoletto al suo posto, nel taschino. Guardò l’orologio sulla parete della stanza e disse a bassa voce “Sono già le 12:00, farò tardi al lavoro”. La ragazza chiese “Come, signor Leigh?”. “Niente, niente” rispose lui con un cenno della mano ad accompagnare quella semplice oscura parola ripetuta.
Tornato a casa la sera, dopo aver girato a vuoto nella sua automobile, si diresse subito verso il bagno e si guardò allo specchio. Sulla fronte c’era scritto a caratteri cubitali “NO” con tanto di punto esclamativo. Strizzò gli occhi e rivide quella scritta, tentò di nuovo a farla sparire ma niente. Fino a che non si mise sotto le coperte, la scritta lo accompagnò imperterrita, imperiosa. Si addormentò triste e si risvegliò altrettanto triste. Appena giunto al luogo di lavoro, fece contattare il capo dalla segretaria, entrò nel suo ufficio e diede le dimissioni.
Pochi giorni dopo lo trovarono riverso a metà in una buca al cimitero scavata da lui stesso. Aveva l’abito strappato e la pelle era aperta, percorsa da graffi ancora caldi, ancora sanguinanti. Dopo essersi licenziato, David aveva fatto domanda per un lavoro da becchino. Lo avevano assunto senza tanti complimenti. Di morti, nei giorni precedenti al ritrovamento del corpo, non se ne erano visti, quindi David era rimasto a bocca asciutta. Evidentemente era stanco di tutta quell’ironia che la sorte abbatteva su di lui. Come ultimo atto d’amore per sé stesso, da obiettore di coscienza, non avendo potuto donare il seme per generare vita, non avendo potuto donare una tomba a chi non ne aveva più, si era scavato la fossa. Senza successo. Non era riuscito a tumularsi, a completare l’opera, perché per giorni aveva digiunato e non aveva dormito, fino al punto di morire tra un colpo di zappa e il successivo, andato in fumo.


P. G. Boccacci

venerdì 17 giugno 2016

Woody Allen - Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*Ma non avete mai osato chiedere) (1972) Recensione di P. G. Boccacci



E se qualcuno vi promettesse attraverso un film, un libro – in generale attraverso un’opera dell’ingegno – di rivelarvi i segreti che stanno dietro un argomento ancora oggi spinoso come il sesso, vi dareste con fiducia cieca all’ascolto e/o alla visione?
Con il suo film del 1972, dal titolo lunghissimo preso da un saggio divulgativo del sessuologo statunitense David Reuben, Woody Allen, regista non più alle prime armi, ma ancora ben inserito nel suo primo periodo di cinema comico “classico”, sembrerebbe voler vestire i panni del maestro in campo sessuale, se si prendesse per buono il titolo, ma il suo intento è totalmente diverso e molto più terra terra. Vuole divertire. Divertire in maniera sana, come una buona mela, e intelligente, come il bambino diligente a cui viene data la mela.
L’opera è divisa in sette episodi tratti da altrettanti capitoli del saggio sopracitato. Si tratta di un alternarsi di sketch semiseri che fanno leva su battute che suscitano il riso per la loro spontaneità e a volte demenzialità. Non solo alla parola è affidato il compito di far ridere il pubblico, ma anche alle scene, ai volti degli attori, soprattutto quello di Allen, il quale recita in quattro spezzoni.
I sottoargomenti del macrotema sessuale sono: - gli afrodisiaci; - la sodomia; - l’orgasmo; - il travestitismo; - le perversioni sessuali; gli studi sul sesso; - l’eiaculazione. Prima di ogni scenetta compare su schermo nero una domanda – che poi è il titolo della scenetta stessa – alla quale Allen in veste di regista risponde attraverso una determinata storia. Il film gode di una certa uniformità a livello stilistico, ma i contesti cambiano, i personaggi anche, facendo sì che da semplice pellicola d’intrattenimento, essa si trasformi in un percorso storico-ambientale. Dalla corte medievale inglese del primo episodio all’Armenia (solo citata) del secondo, dagli Stati Uniti all’Italia (terzo episodio), Allen arriva al punto di coinvolgere addirittura l’interno del corpo umano maschile prima, durante e dopo l’atto sessuale nella geniale chiusura.
Per tutta la durata del film il regista (e interprete non proprio occasionale) porta avanti una satira di costume acuta e per niente scontata, basti pensare alla parodia del quiz “What’s My Line?” (“Qual è la mia frase?”) del quinto spezzone, intitolato “Cosa sono le perversioni sessuali”, in cui il programma cambia nome e diventa “Qual è la mia perversione?”. Non potevano mancare riferimenti alla cultura ebraica (alla quale il regista è legato), che appunto compare nel quinto episodio, con l’inserimento della figura del rabbino feticista. Sono molti i tratti squisitamente malsani che condiscono l’intreccio ed esilaranti sono i ruoli che Allen interpreta, specialmente quello dello spermatozoo ansioso, che attende di essere espulso dal corpo dopo anni di addestramento e che, spaventato all’idea del “buio fuori”, alla fine però, nel momento immediatamente precedente al salto nel vuoto, dice “che Dio me la mandi buona!”, invocazione che ha del comico se si pensa che il possessore del corpo, regolato internamente da omini, sta consumando un rapporto extra-matrimoniale con una donna invitata a cena.
“Quello che avreste voluto sapere sul sesso …” nella prima filmografia del regista newyorkese rappresenta un punto alto, un eccezionale esempio di comicità intelligente e allo stesso tempo abbordabile, che ha una marcia in più rispetto al passato e all’immediato futuro (“Il Dormiglione” e “Amore e guerra”). Da vedere assolutamente se siete fan di Allen, ma anche se volete approcciarvi alla sua immensa filmografia. Le risate sono assicurate.

sabato 11 giugno 2016

Peter Gabriel - Car (1976) Traduzione di P. G. Boccacci


TRACKLIST

1.      MORIBUND THE BURGERMEISTER
2.      SOLSBURY HILL
3.      MODERN LOVE
4.      EXCUSE ME
5.      HUMDRUM
6.      SLOWBURN
7.      WAITING FOR THE BIG ONE
8.      DOWN THE DOLCE VITA
9.      HERE COMES THE FLOOD


















1.      MORIBUND IL BURGERMEISTER

Mi sono imbattuto nel caos della piazza del mercato
Non so cosa, non so perché
Ma qualcosa non mi quadra laggiù
I loro corpi che si girano e rigirano in migliaia di modi
Gli occhi che ruotano intorno
In uno sguardo assente

Ah, guarda quella folla!
Alcuni saltano in aria
Dicono “Stiamo affogando in un torrente di sangue”
Altri che cadono in ginocchio
Alla vista di un salvatore che emerge dal fango

Oh, Madre, sta facendo fuori la mia anima
Sovvertendo l’ordine pubblico
Sto per perdere il controllo
Come posso fermare da solo questa peste che si diffonde a vista d’occhio?
Giusto uno sguardo e poi un fremito
E rabbrividiscono fino al midollo

Ah, guarda come vanno
Bunderschaft (Bunderschaft: tedesco), sei scemo?
Meglio bloccare i meandri del castello
“Questo è Moribund (Moribund: tedesco), il Burgermeister (Burgermeister: tedesco)
Terrò a bada questo mostro
Qualcuno ha inviato un elemento sovversivo
Lo cacceremo dalla città”
Nessuno ci dirà cos’è tutta questa storia
Ma io lo scoprirò …

È una cosa vergognosa, te lo dico senza presunzione
È davvero molto contagioso
Deve essere opera del demonio
Ora è meglio che tu vada, riunisci i pifferai e dì loro di suonare
Sembra che la musica li faccia stare zitti
Non c’è altro modo

Ah, chiudi le porte!
“Abbiamo provato con pozioni e bambole di cera
Ma nessuno di noi è riuscito a trovare una qualche cura”
Madre, per favore, è davvero un morbo
Che li ha colti mentre infrangevano tutte le mie leggi?
Controlla se puoi interrompere l’effetto
E sarò sulla pista giusta per scoprire la causa
Nessuno ci dirà cos’è tutta questa storia
Ma io lo scoprirò …

Madre, conosci tuo figlio
Quando dico che lo farò, lo farò
Proveranno dispiacere
Mi assicurerò che si pentano

2.      LA COLLINA DI SOLSBURY

Salendo sulla collina di Solsbury
Ho potuto vedere la luce della città
Il vento soffiava, il tempo era immobile
L’aquila è volata fuori dalla notte
Lui era qualcosa da osservare
Si è avvicinato, ho udito una voce
In piedi, stendendo ogni nervo
Ho dovuto ascoltare, non ho avuto scelta
Non ho creduto all’informazione
Ho dovuto solo fidarmi dell’immaginazione
Il mio cuore che faceva boom boom boom
“Figlio” mi ha detto lui “Afferra le tue cose
Sono venuto per portarti a casa”

A restare in silenzio mi sono rassegnato
I miei amici penserebbero che io sia uno svitato
A trasformare l’acqua in vino
Le porte aperte verrebbero presto chiuse
Dunque sono andato di giorno in giorno
Nonostante la mia vita fosse a un punto morto
Finché ho pensato a ciò che avevo detto
Quale connessione dovrei tagliare
Mi sentivo parte di uno scenario
Esco deciso dal macchinario
Il mio cuore che faceva boom boom boom
“Hey” mi ha detto lui “Afferra le tue cose
Sono venuto per portarti a casa”

Quando l’illusione fila la sua rete
Non sono mai dove voglio essere
E la libertà, lei piroetta
Quando penso di essere libero
Guardato da sagome vuote
Che chiudono gli occhi ma ancora non riescono a vedere
Nessuno ha insegnato loro le buone maniere
Mostrerò un altro me
Oggi non ho bisogno di un sostituto
Dirò loro il significato del sorriso che avevo in faccia
Il mio cuore che fa boom boom boom
“Hey” ho detto io “Potete tenervi le mie cose
Sono venuti a portarmi a casa”

3.      L’AMORE OGGIGIORNO

Hey, mi sento così sporco, tu sei così pulita
Basta che tu mi faccia fare un giretto nella tua lavatrice
Prendo il primo volo per Roma per incontrare la mia bella (my prima bella: fusione di inglese e spagnolo)
Lei mi abbandona sotto la pioggia con un ombrello telescopico
Oh, il dolore! L’amore oggigiorno può mettere a dura prova

Credevo che la mia Venere fosse intatta nel suo guscio
Ma le perle nella sua ostrica erano dannatamente appiccicose
Per Lady Godiva sono venuto in incognito
Ma il suo autista le aveva rubato il suo magnete rovente
Oh, il dolore! L’amore oggigiorno può mettere a dura prova

Non so perché loro mi lascino allo sbando
A portare avanti la ricerca
La situazione mi sta stressando
Mi compatiscono quando mostro così tanta passione
Il romanticismo è fuori moda
Non posso sopportare in alcun modo l’amore oggigiorno

Quindi prego Diana alla luce della luna
Quando tiro fuori il mio piffero lei strilla stonata
A Parigi mi si spezza il cuore quando vedo la Monna Lisa
Lei mi fa l’occhiolino, poi mi mostra il surgelatore
Oh, il dolore! L’amore oggigiorno può mettere a dura prova

4.      SCUSAMI

Scusami
Stai consumando la mia gioia di vivere (my joie de vie: fusione di inglese e francese)
Riagguantando quei begli anni
Voglio stare solo

Scusami
Non sono l’uomo che ero
Qualcun altro si è riappropriato di me
Voglio stare solo

Scusami, ti prego
Sto cercando Lost Angeles (gioco di parole nato dalla fusione di "lost" e di "Los Angeles")
Riassorbendo il peccato
Voglio stare solo

Hai riavuto il tuo denaro, è ok
Chi ha bisogno di una Cadillac comunque?
Io ho il rimedio per farti vedere la luce
Chiamami in Alaska se tutto va per il verso giusto

Scusami, ti prego
Sei rimasta nei miei ricordi
Rubando di nuovo souvenir
Voglio stare solo
Lasciami solo, voglio stare solo

5.      MONOTONIA

Ho visto il tizio al J.F.K.
Lui ha preso il tuo biglietto ieri
Nella monotonia

Guido il tandem con una sconosciuta
Le cose non vanno come le avevo programmate
Nella monotonia

Hey Valentina (Valentina: italiano), vuoi costringermi a implorare?
Mi hai cotto a puntino, sono un uovo sodo
Nella monotonia

Vuota la mia mente – trovo difficile sopportare
Ascolta il mio cuore – non ho bisogno di alcuno stetoscopio

Mi sembra che quella televisione
Che lei arrivi a incidermi un profondo taglio
Nella monotonia

Vuota la mia mente – trovo difficile sopportare
Ascolta il mio cuore – non ho bisogno di alcuno stetoscopio

Dalla donna venga fuori l’uomo
Spenda il resto della sua vita recuperando dove può
Come un arco, così una colomba
Come sotto, così sopra
Dal buco nero
Venga il girino
Con la sua oscura anima
Nel carbone lei bruci, lei bruci!

Mentre guidavo sotto il sole
Non osavo guardare dove avevo iniziato
Perso tra gli echi delle cose assenti
Guardando il suono che plasmava forme nell’aria
Dalla stella bianca
Venne la cicatrice chiara
La nostra ameba
Mio bell’amore (my little liebe schoen: fusione di inglese e tedesco)

6.      A COMBUSTIONE LENTA

Siamo attori caratteristi da “La Torre di Babele”
Sbigottiti, stremati, a malapena capaci
Di sederci a cavalcioni sulla corda per funamboli
È dura stare in equilibrio, un po’ instabili

Attraverso occhi guasti e lenti a contatto
Ti ho guardata tirar fuori i tuoi tempi verbali
Vedo baci infiammati soffiati fuori dalle tue labbra
Sei tornata per raccontarmi la tua Apocalisse

Non mi fraintendere, sarò forte
Quando il tramonto a combustione lenta comparirà
Devi rimanere la notte
Devo pensare che potrai

Abbiamo testato una manciata di conti e una manciata di pillole
Abbiamo provato a fare film da una pila di fotogrammi
Ma le parole sono cadute come chicchi di grandine, rimbalzando ai nostri piedi
Coprendo i nostri sentimenti di uno strato ghiacciato

Un’occasione per muoversi, faccio un tentativo
Io mi raffreddo, tu ti scaldi
Guardiamo fuori, distesi e svegli
Vediamo uccelli che rompono la superficie su un lago silente

Ma non fraintendermi, sarò forte
Quando tornerò dall’Isola di Avalon
Non fraintendermi, sarò forte
Quando il tramonto a combustione lenta comparirà
Devi rimanere la notte
Devo pensare che potrai

Non provare a farla facile, ti ridimensionerà
Cara, dobbiamo avere fiducia in qualcosa
Stiamo abbattendo i nostri cieli
Abbattendo (abbattendo) i nostri cieli

7.      ASPETTANDO IL PEZZO FORTE

Il vino è tutto bevuto e così io
Qui con i plebei (hoi-poloi: termine di origine greca presente nel vocabolario inglese), non chiedetemi perché
Stiamo celebrando, anticipando la fine dell’anno
Tutti vengono, tutti qui
Bene, più o meno
Alcuni già nei guai
Suppongo che stiano aspettando il pezzo forte

Mi domando perché io senta così freddo
Come sono arrivato così lontano?
Non ho denaro, non ho una macchina
Prego che la neve smetta, è un male se attacca
Come dice il tizio
Sicuro, spero che Mosè conosca le sue rose
O noialtri, tutti, dovremo aspettare il pezzo forte

Un tempo ero il credito per la mia carta di credito
Ho speso ciò che non avevo, non è stato difficile
Nessuna fiducia nel giudizio, né nel denaro
Un giorno mi ritroverò come un’ape alla ricerca del miele
Ma nel frattempo
Mi divertirò un po’
Aspettando il pezzo forte

Uno, troppi, dove va l’ego vado anch’io
Alla ricerca della cosa reale
Non ha origine da ciò che faccio
Nessuna comunicazione reale ha origine dal mio volto
Sto cominciando a pensare che io sia solo fuori posto
Non entrerò nei particolari, voglio farmi una dormita
Per essere pronto per il pezzo forte

8.      AL “DOLCE VITA”

“Hey Mac, ci vediamo al Dolce Vita (Dolce Vita: italiano)!”
“Torna indietro, non abbiamo tempo
Perché sento che dobbiamo inviare gli eroi
Quando l’anno passerà, loro saranno nella baia
 A cercare di trovare un modo di resuscitarlo”

“Addio” dissero i quattro uomini alle loro famiglie
“Siate forti finché non torneremo a casa
In caso contrario prendetevi cura di tutti i bambini
Fino ad allora sperate e pregate
Troveremo un modo di resuscitarlo”

“Voi ragazzi siete pazzi!”

Loro gridano e poi abbandonano il porto
Pieni di dubbio, si comportano in modo strano
E il mare sta improvvisando un benvenuto
Se l’inferno giunge siamo tutte facili prede
Mentre cerchiamo di trovare un modo di resuscitarlo”

“Voi ragazzi siete pazzi”

La mano del capitano si agitò
Affinché i ragazzi si posizionassero
Lui disse “Guardate dietro alle vostre facce”
Coperto ogni angolo, loro erano tutti in cerchio
In attesa che la campana di mezzanotte risuonasse

“Fuori dal campo visivo” gridò Aeron attraverso gli occhiali
“Non combattete” disse il sorriso di Gorham
Intanto la sua mano era sulla mia spalla
Avevo paura di essere una preda facile
Mentre cercavo di trovare il modo di resuscitarlo

(Non sarò una facile preda mentre cerco di trovare un modo di resuscitarlo)

9.      VIENE GIU’ IL DILUVIO

Quando la notte si affaccia
I segnali si intensificano sulle radio
Tutte le cose strane vengono e vanno
Come avvertimenti anticipati
Stelle marine spiaggiate non hanno posto dove nascondersi
Ancora in attesa della gonfia marea di Pasqua
L’indicazione non ha alcun senso
Non possiamo nemmeno scegliere un lato

Ho preso la vecchia strada
Il fianco scavato attraverso le acque
Sulle alte scogliere
Stavano invecchiando, i figli e le figlie
Il sottosuolo disincantato si stava innalzando
Onde di acciaio vomitarono metallo verso il cielo
E quando l’artiglio affondò nella nuvola
La pioggia era calda e inzuppò la folla

Signore! Viene giù il diluvio
Diremo addio alla carne e al sangue
Se i mari torneranno calmi
In ogni sopravvissuto
Toccherà a coloro che hanno dato la loro isola per sopravvivere
Bevete, sognatori, vi state prosciugando

Quando il diluvio chiama
Non avete casa, non avete mura
Nello schianto del tuono
Siete un migliaio di menti in un attimo
Non abbiate paura di piangere per ciò che vedete
Gli attori se ne sono andati, ci siamo solo io e te
E se noi usciremo prima dell’alba
Loro abuseranno di ciò che eravamo

Signore! Viene giù il diluvio
Diremo addio alla carne e al sangue
Se i mari torneranno calmi
In ogni sopravvissuto
Toccherà a coloro che hanno dato la loro isola per sopravvivere
Bevete, sognatori, vi state prosciugando

PS. LE ESPRESSIONI SOTTOLINEATE NEL TESTO ORIGINALE SONO DI VARIA ORIGINE LINGUISTICA. LA LINGUA PRINCIPALE DI PETER GABRIEL E' L'INGLESE, MA IN QUESTO ALBUM SONO PRESENTI MOLTE CURIOSE INCURSIONI LINGUISTICHE (FRANCESE, ITALIANO, TEDESCO, SPAGNOLO). E' INCLUSO ANCHE UN GIOCO DI PAROLE NELLA LINGUA MADRE DELL'AUTORE