domenica 19 agosto 2018

Censura su Facebook: la mia esperienza

     Diverse volte Facebook mi ha censurato, per delle immagini che avevo postato, con parti di nudo più o meno evidenti. Le immagini incriminate erano copertine di dischi, fotografie d'autore (di artisti professionisti, che nella loro produzione includevano anche foto di soggetti parzialmente svestiti), o screenshot tratti da film. Insomma, tutte immagini aventi a che fare con il mondo dell'arte

    Una domanda, quindi, mi sorge spontanea: quant'è sottile la linea tra osceno (Carmelo Bene faceva risalire la parola alla fusione di ob più scenum, con il presunto significato originale di "fuori dalla scena") e adatto (alla scena)? 

    Bastano dei pixel di seno o di pene, per decretare inappropriato un contenuto
Quanto costa all'amministrazione di Facebook prendersi, direttamente, la responsabilità di controllare i contenuti, anziché affidarsi totalmente al "robot" che lei stessa (l'amministrazione) ha creato per lavorare al posto dell'uomo
     Perché non può più esserci la distinzione tra arte e "malaffare", tra lecito e illecito, su una base meritocratica, fatta tra ciò che è bene ci sia perché ha un valore concettuale che può essere stimolante, e ciò che è male perché fatto per far del male, o avente a che fare, perché contiene in sé degli indizi di qualcosa che è stato fatto contro la legge? Sì, perché "illecito" è la negazione di "lecito", che vuol dire "ciò che non è proibito da alcuna legge". 

     La copertina di "Il nostro caro angelo", album del '73 di Lucio Battisti, che io ho postato qui sul blog, e su Facebook, risulta, a questo punto, più che lecita, dal momento che, a suo tempo (anni Settanta), non è stata censurata, né ora, e, a prescindere da eventuale censura, non costituisce una violazione di qualche norma, ma la rappresentazione di una realtà specifica, di un concetto specifico: insomma, di arte si tratta


     Sono stato bloccato per 3 giorni, il ché vuol dire che non ho avuto e non ho (ancora per qualche ora) la possibilità di postare né di apprezzare post altrui, in poche parole non ho potuto e non posso interagire.
     Questa mia situazione è lecita? In pratica sì, perché si è verificata per delle decisioni prese, legalmente, da un dispositivo, che è quello automatico di Facebook. In teoria no, perché si tratta di limitazione alla libertà di espressione, per di più ingiustificata perché oggetto della censura è stata una copertina assolutamente innocua (a meno che non sia nociva a qualche minorato mentale, che possa trovarci qualcosa di offensivo).


     Allego qui sotto l'immagine a cui mi sono riferito finora, e le altre, di cui non ho parlato, ma che sono state motivo di censura per il "robot che tutto vede". Giustamente ... vede ma non guarda.





Lucio Battisti - Il nostro caro angelo (1973, Numero Uno)


Melanie Griffith, in uno screenshot da "Qualcosa di travolgente " (Jonathan Demme, 1986)


Barbara, or Margaret (Saul Leiter, 1955) ... oltre a questa, me ne hanno censurate altre simili.
Ho scoperto l'immagine qui sopra grazie all'edizione (Adelphi) di un romanzo di Leonard Michaels, "Sylvia".
Insomma, roba illecita, illegale, no?

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