giovedì 31 marzo 2016

Syd Barrett - The Madcap Laughs (1970) Traduzione di P. G. Boccacci




TRACKLIST





1.      TERRAPIN

2.      NO GOOD TRYING

3.      LOVE YOU

4.      NO MAN’S LAND

5.      DARK GLOBE

6.      HERE I GO

7.      OCTOPUS

8.      GOLDEN HAIR

9.      LONG GONE

10.  SHE TOOK A LONG COLD LOOK

11.  FEEL

12.  IF IT’S IN YOU

13.  LATE NIGHT































1.      TARTARUGA PALUSTRE



Ti amo davvero e mi riferisco a te

La stella sopra di te, blu cristallino

Ebbene, baby, mi si rizzano i capelli quando penso a te



Non potrei vederti e non mi dispiace

Volo al di sopra di te, sì, lo faccio

Ebbene, baby, mi si rizzano i capelli quando penso a te



Galleggiando, urtando, nasi schivano un dente

Le pinne sono luminose

Zanne tutte intorno al clown

È buio sotto le rocce per nasconderci tutti

La luce del sole fa al caso nostro

Perché siamo pesci e tutto ciò che facciamo

Girare intorno è tutto ciò che facciamo

Ebbene, baby, mi si rizzano i capelli quando penso a te



2.      NON E’ BUONA COSA PROVARE



Non è buona cosa provare a piazzare la mano

Dove non riesco a vedere, perché capisco

Che sei diverso da me

Sì, posso dire che non puoi essere ciò che fingi

E mi stai facendo oscillare all’indietro e tu mi stai oscillando contro

La criniera rossa e gialla di uno stallone



Non è buona cosa provare a piazzare la mano

Dove non riesco a vedere, perché capisco

Che sei diverso da me

Sì, posso dire che non puoi essere ciò che fingi

Il cappuccio di bruco non coprirà la tua testa

Sai che dovresti essere a casa a letto



Non è buona cosa tenere il ventaglio a paillettes

Dove non riesco a vedere, perché capisco

Che sei diverso da me

Sì, posso dire che non puoi essere ciò che fingi

Sì, stai girando continuamente intorno in una macchina

Con le luci elettriche che lampeggiano davvero veloci



3.      TI AMO



Cara, ti amo, piccola cara

Cara, divertente soleggiato mattino

Ti amo di più, divertente amore all’orizzonte, baby

Gelato, scusami

Mi sei sembrato così buono la scorsa sera



Oh, ti piace, hai dovuto sorridere solo per un ora o giù di lì

Siamo innamorati come penso che siamo?

Non è una lunga poesia in rima

Mi ci sono voluti anni per pensare

Penso che la scaglierò in acqua, baby



Ti stai squamando, tu, carina

È proprio bello dirlo in giro

Mi piace, hey hey hey

Esci allo scoperto per un attimo quel giorno

Evviva! Fatti strada oscillando verso di me



Che divertimento, donna rocker

Non penseremo alle nostre canzoni

Piccola fastidiosa, noi splendiamo

Così assonnati, allora evviva!

È così che appari



4.      TERRA DI NESSUNO



Tu andresti avanti a testa alta

Ci provi addirittura

Terresti un'altra mano

Oh, capisco!

Mi vedono addirittura su chiamata

Noi sotto tutto

Noi strisciamo davvero molto



Vieni a vedere me che piango

Per ascoltare la mia ora



Addirittura cerchi di cercare

Posso strapparti un sorriso

Se è lì verrai anche tu?

Quando vivo muoio!

Mi vedono addirittura su chiamata

Noi sotto tutto

Noi strisciamo davvero molto



A causa tua che ti accorgi che esisto



[Molto ingarbugliato qui … puoi leggerla anche come “Dimmi, dimmi, dimmi, alé” e “Fortemente distribuita”]



5.      SFERA OSCURA



Oh, dove sei ora

Piccolo salice in fiore che sorridevi su questa foglia?

Quando ero solo mi hai promesso la pietra dal tuo cuore

La mia testa ha baciato il terreno

Ero a metà strada verso il basso

Calpestando la sabbia

Per favore, per favore, solleva una mano

Sono solo una persona i cui bracciali tengono il tempo

Sulle sue mani, tenute alte

Non ti mancherò?

Non ti mancherò neanche un po’?



La via degli uccelli da papavero

Dondolano gli stecchi, marche di caffè intorno

Sfoderano la bacchetta di lei con una lingua pennuta

La mia testa ha baciato il terreno

Ero a metà strada verso il basso

Calpestando la sabbia

Per favore, per favore, solleva una mano

Sono solo una persona con una catena da eschimese

Ho tatuato il mio cervello tutto intorno

Non ti mancherò?

Non ti mancherò neanche un po’?



6.      ARRIVO



Questa è una storia riguardo una ragazza che ho conosciuto

A lei non piacevano le mie canzoni

E questo mi rendeva triste

Lei diceva “Una big band è di gran lunga migliore di te”



Lei non è una tipa rock n’roll, non le piace

Lei non balla lo stroll, lei non ne è capace

Ebbene, tutto sbagliato e la mia pazienza se ne è andata

Quando mi sono svegliato un mattino

E ho ricordato questa canzone

Oh, abbastanza orecchiabile, ho sperato

Che lei mi avrebbe parlato allora

E che mi avrebbe anche permesso di tenerle la mano

E che avrebbe dimenticato quella vecchia band



Ho fatto un giro prima di andare al suo appartamento

La luce era spenta e non è buona cosa

Sua sorella mi ha detto che la mia ragazza se ne era andata

“Ma entra, ragazzo, e suona, suona, suonami una canzone”

Io ho detto “Sì, arrivo”

Lei è abbastanza carina, non sai

Che un attimo dopo aver visto il suo sorriso

Ho capito che avremmo potuto farlo, farlo con stile?



Così ora ho tutto ciò di cui ho bisogno

Lei ed io siamo innamorati, abbiamo concordato

A lei piace questa canzone e anche le altre

Così ora vedi che il mio mondo è …

A causa di questa melodia

Che pacchia questo accordo!

Ti dico che prossimamente

Saremo stesi a letto, felicemente sposati

E non penserò a quella ragazza

E a ciò che ha detto



7.      PIOVRA



Viaggia, oh issa, su e giù, avanti e indietro

Non sai che dire

Viaggia, viaggia verso un drago da sogno

Nascondi le tue ali nella torre fantasma

Le vele che ridono sonoramente per ogni piatto che rompiamo

Incrinato da aghi spagliati

Il piccolo insignificante gong

Tossisce e si schiarisce la gola

Signora, lei vede che è avanti

Ehi! Non stia mai ferma

La vecchia, originale, favorita, grandiosa

Band del verde erborista delle cavallette

E la melodia che suonano è “Confida in Noi”

Allora saltella, oh issa, su e giù, avanti e indietro

Non sai che dire

Per favore, lasciami qui

Chiudimi gli occhi per la giostra della piovra



Non è bello essere persi nella foresta?

Non è brutta tutta questa quiete nella foresta?

Significava anche meno per me di quanto pensassi

Con un dolce solco di semi (di papavero?) gialli e spinosi

Dolci vasi di trifoglio e mistico splendente nutrimento



Il gatto matto ha riso alla volta dell’uomo al confine

Hey! Sbuffa il talbot (cane da caccia)

“E’ un imbroglio” ha urlato lui gridando al canguro

È vero che nel loro albero hanno urlato

Per favore, lasciami qui

Chiudimi gli occhi per la giostra della piovra




Il gatto matto ha riso alla volta dell’uomo al confine

Hey! Sbuffa il talbot

I venti soffiavano e le foglie scodinzolavano

Loro non mi metteranno mai in valigia

I mari li raggiungeranno e sempre penetreranno

Allora, vai in alto, così in basso ti insinui

Il vento soffia nel calore tropicale

I fuchi si ammassano su sedili coperti di muschio

La porta cigolante sempre cigolerà

Due verso l’alto, due verso il basso, non ci incontreremo mai

Allora saltella allegramente, tieniti lontano dal mio fianco

Per favore, lasciami qui

Chiudimi gli occhi per la giostra della piovra



8.      CAPELLI DORATI



Affacciati alla finestra, capelli dorati

Ti ho sentita intonare un canto nell’aria della mezzanotte

Il mio libro è chiuso, ho smesso di leggere

Guardando il fuoco danzare sul pavimento

Ho abbandonato il mio libro, ho abbandonato la mia stanza

Perché ti ho sentita cantare attraverso il buio

Cantare incessantemente un’aria vivace

Affacciati alla finestra, capelli dorati



9.      ANDATA VIA MOLTO TEMPO FA



Lei è andata via molto tempo fa

Lei è andata, andata, più grandi sono

Più larga è la sua mano finché nessuno capisce

Il perché lei se ne sia andata da così tanto tempo



E sono rimasto incredibilmente immobile vicino al davanzale

Ho provato meraviglia al pensiero di coloro che amo ancora

Ho pianto nella mia mente dove sono rimasto indietro

La bellezza dell’amore è nei suoi occhi



Lei è andata via molto tempo fa

Lei è andata, andata, più grandi sono

Più larga è la sua mano finché nessuno capisce

Il perché lei se ne sia andata da così tanto tempo



E ho preso in prestito la pagina dalla gabbia di un leopardo

E sono andato a caccia nello strato di sole serale

La testa di lei sollevata in alto verso la luce nel cielo

L’alba annunciatrice sul suo volto



10.  LEI HA LANCIATO UNA LUNGA E FREDDA OCCHIATA



Lei mi ha lanciato una lunga e fredda occhiata

E ha sorriso e ha fissato lo sguardo lungo tutto il mio braccio

Lei ama vedermi cadere a terra

Lei non ha proprio tempo di stare con me

Il suo volto in mezzo a tutto ciò che lei vuole che sia

Che sia il più lontano, semplicemente il più lontano possibile

Un molo spezzato sul mare ondulato

Lei si chiede il perché, perché vuole vedere

Ma mi sono alzato e ho camminato pesantemente intorno

E ho nascosto il pezzo dove gli alberi toccano la terra



La fine della verità che sistema il tempo

Passato ad oziare qui su un sogno di dipinto

Un miglio o più in un clima estraneo

Per vedere più nel profondo dentro di me



E guardando in alto, su nel cielo

Respiro mentre l’acqua scorre sopra di me



11.  SENTI



Tu mi senti lontano

Troppo vuoto, oh, così solo

Voglio andare a casa

Oh, che la bionda mi trovi dentro un notturno

Come amo l’idea che tu sia al mio fianco

La folla piange dalla parte di lei

È rimasta indietro rispetto al ponte

Vicina all’acqua



A lei manca il suo ritmo lento

Lontano il terreno erboso cresceva

Esaltato in disparte in una vallata

Dentro un occhio sii la solitaria, o mia sposa

Loro non riescono a partire come me

Su una ruota che procede a papera

Un rantolo che si contrae

Una cattiva campana che suona, l’angelo, la figlia



12.  SE TE LA SENTI



Sì, sto pensando a questo, sì, lo sto facendo

Tom era nella metropolitana di Puddletown

“Si tenga più stretto, quindi vicino, sì, lo è

Per favore, si aggrappi alla ringhiera d’acciaio”



Il colonnello con i guanti

Non è amato sul giornale della Domenica

Tutti e cinque i ronzini di Henrietta

Lei è una squallida carrierista

Le devo scrivere una lettera



Ho fatto riferimento a questo? Sì, lo sto facendo

Gnam gnam, da leccarsi i baffi, non è vero?

Sì, sto pensando a questo, in fumo

Lo scheletro con la bocca attaccata alla ringhiera d’acciaio



Pulci in Pamela

Che se la scolano con l’aggiunta di imbuto di vapore

Tutti e cinque i ronzini di Henrietta

Lei è una squallida carrierista

Le devo scrivere una lettera



13.  NOTTE TARDA



Quando mi sono svegliato stamattina

E tu non eri lì a suonare

In quel momento volevo stare con te

Quando mi hai mostrato i tuoi occhi

E hai bisbigliato l’amore dei cieli

In quel momento volevo restare con te



Dentro di me mi sento solo e irreale

E il modo in cui baci sarà sempre

Una cosa davvero speciale per me



Quando ero sdraiato immobile di notte

E vedevo le stelle alte e la luce

In quel momento volevo stare con te

Quando i tetti splendevano scuri

Tutto solo ho visto una scintilla

Una scintilla d’amore lì proprio per te

Dentro di me mi sento solo e irreale

E il modo in cui baci sarà sempre

Una cosa davvero speciale per me



Se menziono il tuo nome

Fai marcia indietro su una catena

In quel momento il cielo si apre per te

Quando siamo cresciuti molto in altezza

Quando ti ho vista così piccola

In quel momento volevo restare con te

Dentro di me mi sento solo e irreale

E il modo in cui baci sarà sempre

Una cosa davvero speciale per me

martedì 29 marzo 2016

Su un altro palco (Poesia)


Perso in un miraggio
Che mi vede protagonista
Ti guardo fiorire
Mentre ammuffisco un po’
Annoiato e stanco
Come un vecchio macchinario
Ti guardo vivere
Mentre sogno un po’ del tuo calore

Sono destinato – è già stato deciso
A rimanere solo – non può essere altrimenti
Il mio caso sul banco, il mio cuore in ballo
Non so se odiarti o se essertene grato

Non guardarmi con quegli occhi
Non sono stati creati per me
Amerai qualcun altro
Ma non posso pretendere il contrario
Perché sono affetto
Da un morbo incurabile, malevolo
Continuerò piangendo dentro
A osservarti da lontano

Sono intrappolato – sono stato reciso
In questa gabbia – non posso legare con nessuno
Il mio collare è stretto, la mia voce chiusa in petto
Non so se perdonarti o se esserti schiavo

Il mio corpo è vuoto, nullo
Non emana calore né vita
Suderai per qualcun altro
Canterai su un altro palco
Mentre tu sarai
Immersa nel sole di mezzogiorno
Io starò giacendo
Immerso in pensieri di morte
P. G. Boccacci

sabato 26 marzo 2016

Il morbo della speranza (Poesia)


Riguardo ciò che chiamo meritevole di essere
Del quale nessuno può lamentarsi
Posso dire che valga la pena di descriverlo
O forse dovrei lasciarlo irrisolto?

L’uomo non ha mai smesso di creare cose
Che nemmeno lui riesce a capire
Non avere neanche gli occhi per piangere
Questo è il vero dramma dell’uomo solo

Quando gli dei hanno affollato la mente umana
Era troppo tardi per la razza umana
Per liberarsi del morbo della speranza

A volte anche le più reticenti anime
Entrano in collisione con le proprie convinzioni
E i loro cuori cominciano a voler pregare, a voler morire

P. G. Boccacci

venerdì 25 marzo 2016

Pier Paolo Pasolini - A un papa (1958) Traduzione di P. G. Boccacci, dall'italiano all'inglese



A UN PAPA

Pochi giorni prima che tu morissi, la morte
aveva messo gli occhi su un tuo coetaneo:
a vent’anni, tu eri studente, lui manovale,
tu nobile, ricco, lui un ragazzaccio plebeo:
ma gli stessi giorni hanno dorato su voi
la vecchia Roma che stava tornando così nuova.
Ho veduto le sue spoglie, povero Zucchetto.
Girava di notte ubriaco intorno ai Mercati,
e un tram che veniva da San Paolo, l’ha travolto
e trascinato un pezzo pei binari tra i platani:
per qualche ora restò lì, sotto le ruote:
un po’ di gente si radunò intorno a guardarlo,
in silenzio: era tardi, c’erano pochi passanti.
Uno degli uomini che esistono perché esisti tu,
un vecchio poliziotto sbracato come un guappo,
a chi s’accostava troppo gridava: “Fuori dai coglioni!”.
Poi venne l’automobile d’un ospedale a caricarlo:
la gente se ne andò, restò qualche brandello qua e là,
e la padrona di un bar notturno, più avanti,
che lo conosceva, disse a un nuovo venuto
che Zucchetto era andato sotto un tram, era finito.
Pochi giorni dopo finivi tu: Zucchetto era uno
della tua grande greggia romana ed umana,
un povero ubriacone, senza famiglia e senza letto,
che girava di notte, vivendo chissà come.
Tu non ne sapevi niente: come non sapevi niente
di altri mille e mille cristi come lui.
Forse io sono feroce a chiedermi per che ragione
la gente come Zucchetto fosse indegna del tuo amore.
Ci sono posti infami, dove madri e bambini
vivono in una polvere antica, in un fango d’altre epoche.
Proprio non lontano da dove tu sei vissuto,
in vista della bella cupola di San Pietro,
c’è uno di questi posti, il Gelsomino…
Un monte tagliato a metà da una cava, e sotto,
tra una marana e una fila di nuovi palazzi,
un mucchio di misere costruzioni, non case ma porcili.
Bastava soltanto un tuo gesto, una tua parola,
perché quei tuoi figli avessero una casa:
tu non hai fatto un gesto, non hai detto una parola.
Non ti si chiedeva di perdonare Marx! Un’onda
immensa che si rifrange da millenni di vita
ti separava da lui, dalla sua religione:
ma nella tua religione non si parla di pietà?
Migliaia di uomini sotto il tuo pontificato,
davanti ai tuoi occhi, son vissuti in stabbi e porcili.
Lo sapevi, peccare non significa fare il male:
non fare il bene, questo significa peccare.
Quanto bene tu potevi fare! E non l’hai fatto:
non c’è stato un peccatore più grande di te


TO SOME POPE

A few days before you died, death

Had put his eyes on your coeval:
At twenty years of age, as you were a student, he was a labourer
You noble, rich, he a plebeian bad guy:
But the same days gilded on you
The old Rome who was getting as new as once
I saw his remains, poor Zucchetto
He used to wander drunk around markets
And a tram which came from San Paolo ran over him
And dragged him for a while through platforms between plane trees
For a few hours there he lied, under wheels
A few people gathered around to look at him
Silently: it was late, there were few pedestrians
One of those men who exist only because you exist
At people who was getting too much close screamed: “Get the fuck out!”
Then came the automobile from some hospital to take him on:
People went away, here and there remained some shred
And the owner of a nightclub, up the road,
Who knew him, said to the newcomer
That Zucchetto got run over by a tram, that he was done
After few days, you were done, too: Zucchetto was one
Of your big roman and human crowd
A poor old rummy, without family and homeless,
Who used to wander in the night, living somehow
You didn’t use to know anything about: just the way you didn’t know
Anything about other millions and millions of poor guys like him
Maybe I’m cruel because I ask myself why
People like Zucchetto didn’t deserve your love
T
here are ugly places, where mothers and children

Live in ancient dust, in the mud of another age
Just not too far from where you used to live
With a view of the beautiful dome of St. Peter
There’s one of these places, Gelsomino
A mountain cut in half by a cave, and beneath,
Between a little ditch and a row of new buildings,
A bunch of hard buildings, not houses but pigpens
It just needed one thought of yours, you didn’t say a word
Nobody asked you to forgive Marx! A great
Wave, which is refracted for thousands of years of life,
Divided you from him, from his religion:
But, isn’t your religion about mercy?
Thousands of men under your pontificate,
In front of your eyes, lived in fences and pigpens
You knew it, to sin is not to do evil
N
ot to do good, this is to sin

How much good you could do!
And you didn’t do it

There isn’t any sinner bigger than you