Perso in un miraggio
Che mi vede protagonista
Ti guardo fiorire
Mentre ammuffisco un
po’
Annoiato e stanco
Come un vecchio
macchinario
Ti guardo vivere
Mentre sogno un po’ del
tuo calore
Sono destinato – è già
stato deciso
A rimanere solo – non
può essere altrimenti
Il mio caso sul banco,
il mio cuore in ballo
Non so se odiarti o se
essertene grato
Non guardarmi con
quegli occhi
Non sono stati creati
per me
Amerai qualcun altro
Ma non posso pretendere
il contrario
Perché sono affetto
Da un morbo incurabile,
malevolo
Continuerò piangendo
dentro
A osservarti da lontano
Sono intrappolato –
sono stato reciso
In questa gabbia – non
posso legare con nessuno
Il mio collare è
stretto, la mia voce chiusa in petto
Non so se perdonarti o
se esserti schiavo
Il mio corpo è vuoto,
nullo
Non emana calore né
vita
Suderai per qualcun
altro
Canterai su un altro
palco
Mentre tu sarai
Immersa nel sole di
mezzogiorno
Io starò giacendo
Immerso in pensieri di
morte
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