venerdì 7 dicembre 2018

R.E.M. Maps and Legends TRADUZIONE

Traduzione di P. G. Boccacci

Non può essere raggiunto, deve essere raggiunto

Ha chiamato lo scemo e la compagnia
Da solo, come preferirebbe essere
Come dovrebbe essere
E vede ciò che tu non puoi vedere, non lo vedi?
(Lui vede ciò che tu non puoi)

Forse è intrappolato nella leggenda
Forse è intrappolato e gli piace
Forse queste mappe e leggende
Sono state mal-interpretate

Qui in fondo, la strada è divisa
Dipingimi i posti che hai visto
Quelli che conosci che io non conosco
Fai riferimento al giallo, al rosso e al verde
(Non lo vedi?)

Forse è intrappolato nella leggenda
Forse è intrappolato e gli piace
Forse queste mappe e leggende
Sono state mal-interpretate

Non può essere raggiunto, deve essere raggiunto

La mappa che hai dipinto non sembra reale
Lui non fa che cantare tutto ciò che ha visto
Punta alla leggenda, guarda ad est
Fai riferimento al giallo, al rosso e al verde

Deve essere raggiunto? No, non deve essere raggiunto
Deve essere raggiunto? No, non serve più inseguirlo



giovedì 1 novembre 2018

R.E.M. - Don't Go Back to Rockville TRADUZIONE

Traduzione di P. G. Boccacci

Guardando l’orologio da polso per la terza volta
In attesa, alla stazione, che arrivi il bus
Che mi porterà a un posto che è lontano
Davvero lontano, e se questo non fosse abbastanza,
Sto andando in un posto dove nessuno dice ciao
Lì la gente non parla agli sconosciuti

Andrai a finire in qualche fabbrica
Che è feccia a tempo pieno e non ti rimarrà altro posto dove andare
Camminerai verso casa – una casa vuota –
Ti siederai da qualche parte tutto solo
So che può suonare strano ma credo
Che, prima che tu te ne accorga, sarai tornato

Non tornare a Rockville!
Non sprecare un altro anno!

Di notte bevo finché non mi addormento
E fingo che non mi importi che tu non sia qui con me
Perché è molto più facile affrontare
Tutti i miei problemi se sono molto lontano, in alto mare
Ma qualcosa di meglio accadrà presto
O sarà troppo tardi per riportarti indietro

Non tornare a Rockville!
Non sprecare un altro anno!

Non è che io abbia davvero bisogno di te
Se tu fossi qui, ti farei un salasso
Ma tutti gli altri in città vogliono solo buttarti giù
E non è così che dovrebbe essere
So che può suonare strano ma credo
Che, prima che tu te ne accorga, sarai tornato

Non tornare a Rockville!
Non sprecare un altro anno!



mercoledì 31 ottobre 2018

Vampire Rodents - Trilobite TRADUZIONE

Traduzione di P. G. Boccacci


Tira fuori qualcosa di originale!
Ruba! Ruba!
Ruba merda decente se hai intenzione di rubare!
Riduci all’osso!
Arriva al brandello e fregatene del resto!
Lascia perdere il popolare e non resistere!
Ricicla il buonsenso ma brucia la scatola!
Entra!
Rivendica! Rifiutati di finanziare la causa!
Ora è mia!

La sopravvivenza basata su ciò che è trascurato
Nutrita con la spazzatura dei civilizzati reietti
E continuerà così
Continua a crescere
E crescere
Su!
È l’ora della pappa!
Serviti pure! Prendi un trilobite!

Esiste perché noi dimentichiamo
Ciò che è stato dimenticato aveva un significato
C’è qualcosa che vive nel sedimento
C’è qualcosa di vivo nel sedimento




martedì 16 ottobre 2018

Sonic Youth - The Sprawl TRADUZIONE

Traduzione di P. G. Boccacci


Nella misura in cui indosso gonne e sottovesti di nylon economiche
Mi sono ambientata
Volevo sapere le esatte dimensioni dell’inferno
Questo ti suona semplice? Fanculo!
Sei in vendita?
Un “Vaffanculo” ti suona abbastanza semplice?
Questa è stata l’unica parte che mi ha accesa
Ma lui aveva un odore di caramella addosso

Va’ al supermercato
Puoi comprarne di più e di più e di più ancora

Sono cresciuta in una villetta “shotgun” in collina
All’entrata c’erano le grosse macchine
D’acciaio e ormai arrugginite, suppongo
Sul retro c’era il fiume
E quel grande cartello in strada
È lì che tutto è iniziato

Va’ al supermercato
Puoi comprarne di più e di più e di più ancora





lunedì 8 ottobre 2018

The Verve - The Drugs Don't Work TRADUZIONE

Traduzione di P. G. Boccacci

Tutto questo parlare di diventare vecchi
Mi butta giù, amore mio
Come un gatto in una busta
Che aspetta di annegare
Stavolta sto colando a picco

E spero che tu stia pensando a me
Mentre dormi sul fianco
Ebbene, le droghe non funzionano
Ti fanno solo stare peggio
Ma so che rivedrò il tuo volto

Ma so che mi sta andando tutto storto ultimamente
Perché ho rivisitato la mia vecchia strada
E se vuoi farti vedere
Allora ti basta farmelo sapere
E ti canterò di nuovo nell’orecchio

Ebbene, le droghe non funzionano
Ti fanno solo stare peggio
Ma so che rivedrò il tuo volto

Perché, amore, se il cielo chiama
Verrò anch’io
Proprio come hai detto tu
Che sparirai dalla mia vita
Preferisco morire

Tutto questo parlare di diventare vecchi
Mi butta giù, amore mio
Come un gatto in una busta
Che aspetta di annegare
Stavolta sto colando a picco

Ebbene, le droghe non funzionano
Ti fanno solo stare peggio
Ma so che rivedrò il tuo volto

Sì, so che rivedrò il tuo volto
Sì, so che rivedrò il tuo volto, oh Signore

Non colerò a picco mai più

Non più, non più, non più, non più






sabato 29 settembre 2018

Nusrat Fateh Ali Khan - Mustt Mustt (1990) (Note interne al cd)




Nusrat Fateh Ali Khan è oggi riconosciuto come il più grande maestro vivente del “Qawwali” – la musica devozionale dei Sufi. Avendo popolarizzato questa bellissima e ispirata musica al di fuori delle genti musulmane presso un pubblico mondiale, egli esplora ora, per la prima volta, un intero nuovo territorio musicale.
Nelle loro performance Qawwali, Nusrat Fateh Ali Khan and Party modificano il loro stile per venire incontro al pubblico. La generazione asiatica più giovane un tempo non si prendeva la briga di ascoltare il Qawwali – li annoiava ed era ritenuto troppo lento. Loro volevano ritmi più veloci. “Ho creato il mio stile personale”, dice Nusrat, “Esploriamo il Qawwali alla luce dei tempi”.
Nusrat si è mostrato felice all’idea di sperimentare su questo album – lui lotta sempre per trovare nuove idee, nella stessa misura in cui ascolta sempre nuovi stili di musica. Questo non significa che ora si aggrapperà interamente alle tecniche moderne – album tradizionali come Shahen-Shan (RW3) e quelli registrati in Pakistan continueranno ad essere fatti.
La canzone d’apertura, “Mustt Mustt”, si avvale di vari testi devozionali riguardanti un santo particolare della tradizione Sufi, sui quali Nusrat ha poi improvvisato. D’altro canto “Tery Bina” è un pezzo romantico, basato sullo stile Qawwali, nel quale un amante dichiara: “Non riesco a vivere pacificamente senza di te neanche per un istante, mi manchi terribilmente quando sei lontana”.
Queste sono le uniche due canzoni provviste di effettivo testo; il resto è costituito da esercizi vocali classici nei quali le parole non hanno significato ma sono usate per la qualità del loro suono. Queste notazioni sono selezionate per adattarsi a particolari raga. Il termine generico per questi ultimi è Tarana, di cui esistono diversi tipi.
“La musica è un linguaggio internazionale”, dice Nusrat, sottolineando che le parole non sono necessarie per apprezzare la sua musica.
Il produttore Michael Brook precisa che loro non hanno avuto reali difficoltà comunicative. “I problemi di linguaggio ci sono, ma effettivamente hai bisogno di un vocabolario molto semplice per parlare di musica quando la stai suonando”. Egli era sorpreso dal “mutuale entusiasmo di Nusrat e di tutti i musicisti. Tutti erano eccitati – c’era davvero una collaborazione e questo è tutto ciò per cui avremmo potuto sperare …”
Strumenti provenienti da diversi continenti sono stati usati, come il grande tamburo brasiliano – il surdu, e il djembe senegalese, parallelamente al tabla indiano e all’armonium, senza contare il basso, le tastiere e l’invenzione di Michael, la “infinite guitar”. Il progetto ha messo insieme anche musicisti da diverse culture. Michael è canadese, Nusrat, Farrukh e Dildar sono pakistani, Robert Ahwai appartengono alla cultura dell’India occidentale, Darryl Johnson è di New Orleans, James Pinker è neozelandese. Come Michael precisa, “Nonostante non sia stato indolore – ha funzionato”.
“Ho davvero sperato che avremmo mostrato un lato più delicato del canto di Nusrat. Amo tutti i fuochi d’artificio e gli assoli stile heavy metal che lui fa, ma pensavo che sarebbe stato bello tirar fuori una componente più lenta e introspettiva”.
Diverse tracce sono venute fuori in modi diversi. “Fault Lines” è stata cambiata molto dopo la registrazione, con il pattern di base che è diventato una piccola parte della traccia. “Sea of Vapours” come altre tracce, aveva l’ “infinite guitar” aggiunta al contrario a causa del tempo limitato. Per contro “Avenue” coinvolge tutti nell’esibizione live. “The Game” ha preso il via da un pattern di percussioni donato da Peter Gabriel. “Tracery” ha nove battiti in un ciclo e undici in un altro ciclo. Michael commenta, “A Nusrat piaceva la sfida che ciò comportava. È un fantastico musicista. L’intera frase del ritornello si adatta perfettamente e suona davvero naturale. La tavolozza dalla quale deve scegliere è larga in maniera sconvolgente”.
Quando la linea melodica di un Qawwali, o canzone devozionale, viene ripetuto, esso trasmette il significato dei testi d’accompagnamento anche quando le parole non sono cantate. “Molte tracce erano molto più lunghe, quindi abbiamo accorciato cose, tagliato fuori frasi, spostato la voce, ripetuto sezioni e aggiunto sezioni al tutto”. È qui che è emerso l’unico problema.
“Abbiamo fatto qualche modifica che è risultata inaccettabile per Nusrat, perché avevamo tagliato una frase a metà – spesso c’erano effettivi testi che noi avevamo reso nonsense”, dice Michael, “Spesso anche se loro stavano semplicemente cantando Sa Re Ga noi abbiamo interferito con il significato della frase”. Un compromesso è stato raggiunto – i brani di testo importanti sono stati restaurati senza perdere la struttura musicale che Michael aveva sviluppato.
Così un punto di incontro è stato raggiunto tra est e ovest nel songwriting, nella performance, e nell’atteggiamento.


Questa è una delle uscite della Real World Records, un’etichetta che è stata costituita dalla Real World and WOMAD per registrare e promuovere un intero range di diversi artisti, sia tradizionali sia moderni, provenienti da tutto il mondo. Il puro entusiasmo per la world music ci ha spinti a creare WOMAD nel 1980 nella convinzione che ci fossero molti altri che avrebbero voluto condividere la nostra eccitazione di fronte a ciò che ascoltavamo. WOMAD sta ora lavorando in molti diversi paesi, presentando concerti, festival e programmi educativi.
La Real World sta sviluppando nuovi modi per gli artisti di ogni sorta per lavorare con i tecnologi. Qualunque sia la musica, qualunque sia la tecnologia, i grandi dischi derivano da grandi performance. I nostri studi sono stati pensati per l’artista, per mettere a disposizione un posto per un grande lavoro intorno al quale speriamo di costruire l’etichetta.
Spero che otteniate tanto piacere da questi dischi quanto ne abbiamo avuto noi nel farli”.
PETER GABRIEL


Nusrat Fateh Ali Khan is today acknowledged as the greatest living master of “Qawwali” – the devotional music of the Sufis. Having popularised this beautiful and inspirational music beyond Muslim peoples to a worldwide audience he explores now, for the first time, a whole new musical territory.
In their Qawwali performances, Nusrat Fateh Ali Khan and Party already modify their style to suit the audience. The Asian younger generation never used to bother with Qawwali – it bored them and was too slow. They wanted faster beats. “I made my own style”, says Nusrat, “We explore Qawwali with the times”.
Nusrat was happy to experiment on this album – he is always striving for new ideas, just as he is always listening to new styles of music. This doesn’t mean he’ll now stick entirely to modern techniques – traditional albums like Shahen-Shan (RW3) and those recorded in Pakistan will continue to be made.
The opening song, “Musst Musst”, draws upon various devotional lyrics about a peculiar Sufi saint, upon which Nusrat has then improvised. While “Tery Bina” is a romantic song, based upon the Qawwali style, in which a lover claims: “I cannot live peacefully without you for even a moment, I miss you terribly when you are away”.
These are the only two songs with actual lyrics; the rest are classical vocal exercises in which the words have no meaning but are used for the quality of their sound. These notations are selected to fit particular ragas. The generic term for them is Tarana, of which there are different kinds.
“Music is an international language”, says Nusrat, pointing out that words are unnecessary to appreciate his music.
Producer Michael Brook emphasises that they had no real communication difficulties. “You have language problems, but in fact you need a very simple vocabulary to talk about music if you’re playing it”. He was surprised by “the mutual enthusiasm of Nusrat and all the musicians. Everyone was excited – there really was a collaboration and that’s all we could have hoped for ...”
Instruments from different continents were used, like the big Brazilian drum – the surdu, and the Senegalese djembe, alongside Indian tabla and harmonium, plus bass, keyboards and Michael’s invention, the “infinite guitar”. The project also mixed musicians from different cultures. Michael is Canadian, Nusrat, Farrukh and Dildar are from Pakistan, Robert Ahwai is culturally West Indian, Darryl Johnson is from New Orleans, James Pinker from New Zealand. As Michael points out, “Although it wasn’t painless – it worked”.
“I’d really hoped we could show a more delicate side of Nusrat’s singing. I love all the fireworks and the heavy metal solos that he does, but I thought it would be nice to bring out a slower, more introspective component”.
Different tracks came about in different ways. “Fault Lines” was changed a lot after it was recorded, with the basic pattern becoming a small part of the track. “Sea of Vapours”, like other tracks, had the “infinite guitar” added backwards because of time constraints. By contrast “Avenue” has everyone playing live. “The Game” started from a drum pattern donated by Peter Gabriel. “Tracery” has nine beats in one cycle and eleven in another cycle. Michael comments, “Nusrat liked the challenge of that. He is an amazing musician. The whole chorus line fits perfectly and feels very natural. The palette he has to choose from is mind-bogglingly large”.
When the melodic phrase of a Qawwali, or devotional song, is repeated, it conveys the meaning of the accompanying lyrics even when the words are not sung. “A lot of the tracks were much longer so we shortened things, cut phrases out, moved the voice around, repeated sections and joined sections together”. This is where the only problem arose.
“We made some edits that were not acceptable to Nusrat, because we’d cut a phrase in half – sometimes there were actual lyrics that we made nonsense of”, says Michael, “Sometimes even though they were just singing Sa Re Ga we had interfered with the meaning of the phrase”. A compromise was achieved – important lyrical phrases were restored without losing the musical structure Michael had developed.
So a halfway point was reached between east and west in songwriting, in performance, and in attitude.

This is one of the releases on Real World Records, a label which has been set up by Real World and WOMAD to record and promote a whole range of different artists, both traditional and modern, from all around the world.
Pure enthusiasm for world music led us to create WOMAD in 1980 in the belief that there were many others who would share our excitement with what we were hearing. WOMAD is now working in many different countries, presenting concerts, festivals, and educational programmes.
Real World is developing new ways for artists of all sorts to work together with technologists. Whatever the music, whatever the technology, great records come from great performances. Our studios have been designed for the artist, to provide a place for great work around which we hope to build the label.
I hope you get as much enjoyment from these records as we have had in making them”.
PETER GABRIEL

Neutral Milk Hotel - In the Aeroplane Over the Sea TRADUZIONE


Traduzione di P. G. Boccacci

Che bel volto
ho trovato in questo posto
che gira intorno al sole!
Che bel sogno
che potrebbe lampeggiare sullo schermo
in un batter d'occhio e provenire da me,
tenero e dolce!
Lascia che lo tenga vicino, qui con me!

E un giorno moriremo
e le nostre ceneri voleranno dall'aeroplano sorvolante il mare,
ma visto che siamo giovani
stiamo un po' sdraiati al sole,
e contiamo ogni cosa bella che riusciamo a vedere!
Amo stare
tra le braccia di tutti quelli che sono qui con me.

Che vita curiosa abbiamo trovato qui stanotte!
C'è musica che risuona dalla strada,
ci sono luci tra le nuvole,
il fantasma di Anna intorno:
sento la sua voce che gira e chiama attraverso di me.
Com'è tenero e dolce
che le note si pieghino e si spingano fino a sopra gli alberi!

Ora come ti ricordo,
come vorrei spingere le mie dita
nella tua bocca per far muovere quei muscoli
che rendevano la tua voce armoniosa e dolce!
Ma ora limitiamoci a quello che sappiamo,
tutti i segreti dormono vestiti per l'inverno
con chi ti amò tanto tempo fa:
ora lui non sa nemmeno come ti chiami.

Che bel viso
ho trovato in questo posto
che gira intorno al sole!
E quando ci vedremo su una nuvola,
riderò forte,
riderò forte con tutti quelli che vedrò.
Non posso credere a quanto sia strano essere nessuno!

Jeff Mangum, mente creativa dei Neutral Milk Hotel

giovedì 27 settembre 2018

Meredith Monk - Education of the Girlchild: The Tale TRADUZIONE

Traduzione di P. G. Boccacci

Ho ancora le mie mani

Ho ancora la mia mente
Ho ancora i miei soldi
Ho ancora il mio telefono ... pronto, pronto, prontooooo?

Ho ancora i miei ricordi

Ho ancora il mio anello d'oro, bellissimo, lo amo, lo amo!
Ho ancora la mie allergie
Ho ancora la mia filosofia





PJ Harvey - Oh My Lover TRADUZIONE

Traduzione di P. G. Boccacci

Oh, amante mio

Non sai che è tutto apposto?
Puoi amarla
E amare me allo stesso tempo
C'è tanto da imparare
So che non hai il tempo ma
Oh, amante mio
Non sai che è tutto apposto?

Oh, dolcezza mia

Oh, le mie dolci cosce
Dammi i tuoi guai
Li conserverò con i miei
Portali a tuo piacimento
Porta qualsiasi cosa tu riesca a trovare ma
Oh, dolcezza mia
Non sai che è tutto apposto?

E' tutto apposto

E' tutto apposto
Non c'è tempo
Quindi è tutto apposto

Cos'è quel colore

Che si forma intorno ai tuoi occhi?
Balla, amante mio
Dimmi che è tutto apposto
Solo un altro
Prima che te ne vada, che te ne vada
Oh, amante mio
Perché non dici il mio nome  e basta?

E va tutto bene

Di' che è tutto apposto
Non c'è tempo





domenica 16 settembre 2018

Robert Wyatt - Alifib TRADUZIONE

Premetto che non è un testo "da tradurre", ma "da ascoltare". Wyatt ha dato forma alle liriche tramite fonemi sconnessi, che hanno un valore soprattutto fonetico, di suono. Ritenete questa mia traduzione un tentativo di approssimazione, di movimento "verso", non di approdo. Tra comprensibile e interpretabile, fino all'imperscrutabile.

Traduzione di P. G. Boccacci


No pidocchio non

Pidocchio no non
Pidocchio pidocchio, pazzo bololey (?)
Alife, la mia dispensa
Alife, la mia dispensa

Non posso abbandonarti

O squittire per te
Alife, la mia dispensa
Alife, la mia dispensa
Confiscarti
O farti tardare
Alife, la mia dispensa
Alife, la mia dispensa

Non pidocchio non

Pidocchio no non
Pidocchio pidocchio, pazzo bololey

Gruppo massiccio, talpa d'acqua

Lieve tonfo infernale e buco per le dita
Non un "cos'è", il cartellino, guarda
Per jangle e bojangle (?)
Inciampa inciampa pigola acinoso acinoso pigola pigola landerim (?)
Alife, la mia dispensa
Alife, la mia dispensa





sabato 8 settembre 2018

Somiglianza tra "There Won't Be Many Coming Home" (Roy Orbison) e "You Can't Always Get What You Want" (The Rolling Stones)

     Sbaglio, o "There Won't Be Many Coming Home" - di Roy Orbison -, usata nei titoli di coda di "The Hateful Eight" (regia di Quentin Tarantino), assomiglia da morire a "You Can't Always Get What You Want" degli Stones?
     Se leggete semplicemente i due titoli, godono addirittura di una certa assonanza, e metricamente sono molto simili (non a caso il ritornello è quello, in tutti e due casi, nel senso che la frase del titolo viene cantata, e ripetuta, stessa melodia, tranne che nel pezzo degli Stones c'è una variazione di fine ritornello, quando Mick Jagger canta "But if you try some time, ecc ...", con il pianoforte che si fa protagonista.
     L'anno di "There Won't Be Many Coming Home"? 1966. Tre anni dopo le Pietre Rotolanti avrebbero pubblicato "Let It Bleed", che si chiude, in bellezza, con "You Can't Always Get What You Want".
     A questo punto, due sono le possibili spiegazioni per questa somiglianza, o meglio, sono le due supposizioni che ho potuto tirar fuori:
1) a livello inconscio, gli Stones - o solo uno di loro, o chi per loro - hanno preso ispirazione dal pezzo di Orbison, avendocelo in testa come reminiscenza;
2) a livello conscio, gli Stones hanno preso il pezzo di Orbison, sono partiti dal presupposto folk/country della strofa-ritornello, e vi hanno aggiunto, insieme al proprio stile di rock e blues contaminati, una forte atmosfera gospel, enfatizzando il botta e risposta strofa-ritornello.
     Che si siano ispirati a livello inconscio o conscio, non si può far loro una colpa, anzi, è pienamente in linea con la musica che facevano (blues rock, tra tradizione e rinnovamento):
se l'hanno fatto a livello inconscio, sono stati degli assoluti creativi;
se l'hanno fatto a livello conscio, allora hanno saputo assemblare con maestria, tipica dei grandi, un pezzo-bomba, sempre in maniera creativa, ma forse meno spontanea.


martedì 28 agosto 2018

Nick Cave & The Bad Seeds - The Carny TRADUZIONE

Traduzione di P. G. Boccacci

E nessuno vide il giostraio partire
E le settimane volarono
Finché non gli è stata fatta un’offerta sullo show
Il suo carrozzone lasciato indietro
Parcheggiato fuori sulla costa sud-orientale
E quando la compagnia attraversò il ponte
Con la prima pioggia che riempiva il letto del fiume asciutto
Splendette, giusto per, al limite
Lontano, lontano, siamo tristi, dissero

Cagnolino, atlante, mezz’uomo, gli esaltati, i dipendenti
Non ci fu nessuno tra loro che non desse un’occhiata indietro
Con la speranza che il giostraio tornasse dalla sua gente

E il giostraio aveva un cavallo, tutto pelle e ossa
Un ronzino dalla schiena piegata, che lui chiamò “Dolore”
Ora è sepolto in una fossa poco profonda
Nel campo che allora era inaridito

E ai nani fu dato il compito di scavare la buca
E di adagiare la carcassa del ronzino nel terreno
E il boss Bellini, facendo ondeggiare la sua pistola fumante intorno
Disse “Il ronzino è carne morta”
“Non possiamo permetterci di portare un peso morto”
L’intera compagnia lì impalata
Non produsse alcun suono
E ognuno si voltò verso i nani appollaiati sul cancello del recinto
Il boss disse “Seppellite questo pezzo di cadavere”

E allora venne giù una pioggia martellante
Tutti che correvano verso i loro carri
Chiudendo le cerniere di tutti i tendoni
I gatti spelacchiati che brontolavano nelle loro gabbie
La ragazza pennuta che sbatteva le ali e si lagnava
L’intera valle che puzzava di animali bagnati
Bestie bagnate e fieno marcio
Creature pazze e animalesche
Impacchettate e in viaggio

I tre nani sbirciavano dalla parte posteriore del loro carro
Mosè dice a Noè “Dovremmo scavarne una più profonda”
I loro volti ingrigiti come lune morenti
Ancora sporchi per lo scavo appena fatto

E quando la compagnia passò dalla valle
All’altura
La pioggia batteva sul promontorio e sul prato
E sulla montagnola
Finché non rimase niente, proprio niente
Tranne il corpo di Dolore
Che si alzò in tempo
Per galleggiare sulla superficie del suolo consumato

E uno stormo di corvi girava intorno
Il primo, poi gli altri si fiondarono

E il camioncino del giostraio era rimasto al limite
E oscillava lentamente mentre la terra ferma diventava melma

E veniva giù una pioggia martellante

E nessuno vide il giostraio partire
Dico, è buffo come vadano le cose

FINE




domenica 19 agosto 2018

Censura su Facebook: la mia esperienza

     Diverse volte Facebook mi ha censurato, per delle immagini che avevo postato, con parti di nudo più o meno evidenti. Le immagini incriminate erano copertine di dischi, fotografie d'autore (di artisti professionisti, che nella loro produzione includevano anche foto di soggetti parzialmente svestiti), o screenshot tratti da film. Insomma, tutte immagini aventi a che fare con il mondo dell'arte

    Una domanda, quindi, mi sorge spontanea: quant'è sottile la linea tra osceno (Carmelo Bene faceva risalire la parola alla fusione di ob più scenum, con il presunto significato originale di "fuori dalla scena") e adatto (alla scena)? 

    Bastano dei pixel di seno o di pene, per decretare inappropriato un contenuto
Quanto costa all'amministrazione di Facebook prendersi, direttamente, la responsabilità di controllare i contenuti, anziché affidarsi totalmente al "robot" che lei stessa (l'amministrazione) ha creato per lavorare al posto dell'uomo
     Perché non può più esserci la distinzione tra arte e "malaffare", tra lecito e illecito, su una base meritocratica, fatta tra ciò che è bene ci sia perché ha un valore concettuale che può essere stimolante, e ciò che è male perché fatto per far del male, o avente a che fare, perché contiene in sé degli indizi di qualcosa che è stato fatto contro la legge? Sì, perché "illecito" è la negazione di "lecito", che vuol dire "ciò che non è proibito da alcuna legge". 

     La copertina di "Il nostro caro angelo", album del '73 di Lucio Battisti, che io ho postato qui sul blog, e su Facebook, risulta, a questo punto, più che lecita, dal momento che, a suo tempo (anni Settanta), non è stata censurata, né ora, e, a prescindere da eventuale censura, non costituisce una violazione di qualche norma, ma la rappresentazione di una realtà specifica, di un concetto specifico: insomma, di arte si tratta


     Sono stato bloccato per 3 giorni, il ché vuol dire che non ho avuto e non ho (ancora per qualche ora) la possibilità di postare né di apprezzare post altrui, in poche parole non ho potuto e non posso interagire.
     Questa mia situazione è lecita? In pratica sì, perché si è verificata per delle decisioni prese, legalmente, da un dispositivo, che è quello automatico di Facebook. In teoria no, perché si tratta di limitazione alla libertà di espressione, per di più ingiustificata perché oggetto della censura è stata una copertina assolutamente innocua (a meno che non sia nociva a qualche minorato mentale, che possa trovarci qualcosa di offensivo).


     Allego qui sotto l'immagine a cui mi sono riferito finora, e le altre, di cui non ho parlato, ma che sono state motivo di censura per il "robot che tutto vede". Giustamente ... vede ma non guarda.





Lucio Battisti - Il nostro caro angelo (1973, Numero Uno)


Melanie Griffith, in uno screenshot da "Qualcosa di travolgente " (Jonathan Demme, 1986)


Barbara, or Margaret (Saul Leiter, 1955) ... oltre a questa, me ne hanno censurate altre simili.
Ho scoperto l'immagine qui sopra grazie all'edizione (Adelphi) di un romanzo di Leonard Michaels, "Sylvia".
Insomma, roba illecita, illegale, no?

giovedì 16 agosto 2018

Joy Division - Unknown Pleasures (1979) Review by P. G. Boccacci

Suffering is something palpable, which creeps inside and there it stops, brooding the eggs, being resolved to stay. During its easy odyssey, you feel it on your skin, creeping inside, it involves your mind, your organs, your heart and stomach. Doctors call them psychosomatic pains. Why this suffering? Life provides for them, imposes them. Generally it gets called malaise among adolescents, but maybe it is something more, something which drag itself for years till you come of age, till your thirty years and over. Ian Curtis never knew it. He didn’t want to do it. 

Twenty-three years are few to know something about life, to know everything. Yet this album, which appears to be well-defined picture of pain, seems to include further fields. It doesn’t talk only about pain. It talks about death and life too; it talks about despair, but also hope; about darkness and light, though light seems to disappear (“New Dawn Fades”), then it comes natural to think about forgetting yourself, about ending it all. 

Let-down and torture, monotonous, for a relationship in eclipse appear more than once (“I campaigned for nothing”, it almost seems a sad and detached consciousness raising about dying love). 

Epilepsy: unrestrained sounds on bass and guitar & feverish drums, played with dynamic bangs, join in “She’s Lost Control”, a growing sense of something going to happen can be felt, something that’s going to break, because “she’s lost control again” and the singer knows it could happen to himself too. 

A quasi-religious concept of pain peeps out, then it gets persistent (“I walked on water, ran through fire” “the blood of Christ on their skins”). Esoteric images which form by a catacomb-like voice, few powerful chords on instruments: welcome to the funeral!

Twenty-three years: too few, but also too many. There’s remembering, the memory to keep company and a non-existent future, hanging in the balance of a rope of smoke. There’s always time to “remember when we were young”, to suffer, to brood, to collapse onto the sofa, tired of being tired, with our thoughts which never die. For Ian there’s no more time. Love lost.